Evoluzione logo Ferrari, ciclismo e bungee jumping
Evoluzione del logo Ferrari, evoluzione di un mito
Uno dei brand che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo, nonché il marchio più influente e amato del pianeta (più di Coca-Cola, Google o Apple). Il cavallino rampante è amato e idolatrato, e il sogno di guidare uno dei bolidi della scuderia ha sfiorato tutti almeno una volta nella vita.
L’origine del logo Ferrari risale alla Prima Guerra Mondiale, quando i cieli del nostro Paese erano solcati dall’asso dell’aviazione Francesco Baracca. Sulla fiancata del suo aereo si impennava glorioso il cavallino, in seguito donato dai genitori del pilota a un giovane Enzo Ferrari, nel 1923.
Esistono due teorie sulla nascita del simbolo più conosciuto al mondo: Baracca lo avrebbe adottato in seguito all’abbattimento di un velivolo nemico contraddistinto proprio da quell’animale (all’epoca era un’usanza comune nel mondo dell’aviazione quella di prendere il simbolo dell’avversario sconfitto) oppure per onorare il 2° Reggimento cavalleria “Piemonte Reale”, di cui lui faceva parte e il cui stemma era proprio un cavallo. Per quanto riguarda il colore nero invece, starebbe a simboleggiare il lutto, del nemico tedesco o dell’aviatore stesso.
Enzo Ferrari adottò il cavallino rampante di Baracca su concessione della madre di quest’ultimo perché gli avrebbe portato fortuna nelle competizioni. In un primo momento andò a identificare le vetture Alfa e, dopo il secondo conflitto mondiale, divenne il simbolo della casa automobilistica Ferrari
Il disegno originale venne leggermente modificato: il cavallino ora appare dritto e fiero e il colore si staglia in campo giallo, simbolo della città di Modena, dove tutto ebbe inizio.
Flavia Pennetta tra tennis e gossip
BNP Paribas Open, Indian Wells, 16 marzo 2014: Flavia Pennetta batte con il punteggio di 6-2, 6-1 la polacca Agniezka Radwańska. Un risultato che ha riportato alla ribalta la campionessa di Brindisi, già vincitrice di 9 titoli dal 2004 al 2010.
La tennista pugliese ritorna alla grande dopo un periodo buio dovuto al suo intervento al polso che nel 2012 l’aveva costretta a un lungo periodo di riabilitazione, concluso all’inizio dello scorso anno. Ma la ripresa è stata repentina e già a settembre con gli US Open era riuscita a raggiungere la semifinale, dove era stata eliminata da Viktoria Azarenka.
Un curriculum di tutto rispetto quello di Flavia, che esordisce sui campi da tennis a 14 anni: l’impegno e il sacrificio l’hanno portata a risultati straordinari. Attualmente occupa la dodicesima posizione della Women’s Tennis Association (WTA), ed è stata la prima italiana a entrare nella Top Ten della classifica mondiale nel 2009.
Oltre che per le sue imprese sportive, Flavia Pennetta nelle ultime settimane sta catalizzando l’attenzione delle cronache rosa per la sua love story con un altro asso del tennis italiano. Il selfie postato sul suo profilo Twitter in compagnia del collega e amico Fabio Fognini ha suscitato non poche chiacchiere e, come spesso accade quando si parla di sportivi, ha fatto passare in secondo piano le imprese sui campi di gioco.
Il rosa più amato, quello del Giro!

|Photo credit: Milano, Italia, 29 Maggio 2011 Alberto Contador vince il Giro d’Italia by William Perugini
Tra pochi giorni si aprirà la novantasettesima edizione della “Corsa Rosa”, istituita nel 1909 dal giornalista Tullo Morgagni. Anche quest’anno si parte in terra straniera, da Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, con la cronometro a squadre del 9 maggio.
È l’undicesima volta che la tappa inaugurale sarà disputata fuori dal territorio italiano: la trasferta si concluderà due giorni dopo a Dublino. La quarta tappa (la prima in territorio italiano) vedrà la partenza da Giovinazzo, in Puglia, mentre il gran finale che tradizionalmente porta i concorrenti a Milano (dove ha sede la Gazzetta dello Sport), quest’anno avrà come palcoscenico la città di Trieste.
Tra i possibili protagonisti che vedremo pedalare sulle nostre strade ci saranno Joaquim Rodriguez, Rigoberto Uran, Cadel Evans, Chris Horner, Domenico Pozzovivo, Fabio Aru e Michele Scarponi. Il vincitore dello scorso anno, Vincenzo Nibali, invece, non sarà sicuramente presente, ma lo vedremo gareggiare al Tour de France.
Chi avrà l’onore di indossare la maglia rosa?
Come è nato il bungee jumping?
Il bungee jumping è uno degli sport estremi più diffusi e affascinanti. Le sue origini sono da rintracciare in cerimonie e riti che risalgono agli albori della storia dell’uomo.
Ufficialmente inventato nel 1986 dal campione di discesa libera Henry van Hash, il bungee jumping è un’evoluzione del Naghol.
Letteralmente significa “salto nel vuoto” ed è un rito che segna il passaggio dei ragazzi all’età adulta…
i giovani saltatori sono gli abitanti dell’isola di Pentecoste, dello stato di Vanuatu nell’Oceano Pacifico. Per assistere a questo particolare rito di iniziazione, ripreso in tutto il mondo nella declinazione di sport estremo, ci si deve recare nella piccola isola nei mesi di aprile e maggio, il periodo di raccolta dell’igname (un tubero che costituisce la principale fonte di sostentamento).
Ma se volete provare il brivido del salto nel vuoto non occorre andare troppo lontano: in Italia abbiamo il Ponte Colossus, a Veglio-Mosso, il primo Bungee Center in Italia, con un salto di ben 152 metri!